Giornata della Memoria

  2018

Quest’anno per la giornata della memoria con la classe quarta abbiamo visto un cortometraggio di Ettore Scola intitolato:’43-’97.
Nel cortometraggio i tedeschi andavano nel ghetto di Roma a prendere gli ebrei che poi venivano caricati sul camion. Un bambino riuscì a nascondersi. Se vuoi sapere cosa succede vai a vedere il video su Youtube (clicca qui)

Abbiamo deciso di fare dei limerick su questo argomento. I limerick sono filastrocche di 5 versi: il primo, il secondo e il quinto verso devono fare rima fra di loro, così anche il terzo e il quarto. Nell’ultimo verso va ripetuto il primo con una lieve modifica.



I LIMERICK di Coralì e Sapiens 
Tanti anni fa ad Auschwitz erano tempi cupi,
ma dai russi i cancelli sono stati abbattuti.
I tedeschi son stati sconfitti,
e gli ebrei hanno di nuovo i loro diritti.
Ora ad Auschwitz i tempi non son più cupi.



I have a dream,
the people who don’t judge the colour of the skin.
Everyone live in a nation where there is no segregation,
I have a beautiful dream.

Di pelle noi siamo diversi,
e nel mondo siamo dispersi.
È bella la diversità,
non è una calamità.
È favoloso esser tutti diversi.


Il LIMERICK di Paperon de Paperoni e T.V.


Tanti anni fa a Auschwitz i diritti sono spariti.


Lì i cancelli sono stati demoliti

per mano dei russi sono caduti

e tutti sono stati muti.

Gli ebrei salvati a casa sono tornati.


I LIMERICK di Titti e Viola


Tanti anni fa ad Auschwitz erano tempi cupi,
e fuori dai cancelli c’erano i lupi. 
I prigionieri lavoravano con forza,
e non mangiavano neppure la scamorza.
Adesso ad Auschwitz sono finiti i tempi cupi.


“I have a dream”

Disse Martin Luther King
che non stava mai zitto.
Tante canzoni su lui hanno scritto.
“I have a beautiful dream”
                      

                             I LIMERICK di Draghetto e Jovanotti 


Per religione sono differenti
ma per i razzisti sono dementi.
Con i camion li hanno portati
nei campi dove li hanno imprigionati.
Ricorda: le religioni non ci fanno differenti.

 



Tanti anni fa ad Auschwitz erano tempi cupi
i cancelli sono stati abbattuti.
E così tutti sono fuggiti
molti erano diventati strani tipi.
Che brutti tempi ad Auschwitz!


Linee guida nazionali "Per una didattica della Shoah" del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.


 2017

Il bello della diversità




Noi siamo molto diversi
dai popoli dispersi.
Questi popoli sono strani,
ma in fin dei conti sono umani.
C’è chi si mette nelle labbra i piattellini
chi si infila lunghi bastoncini.
È un mistero come facciano a mangiare
a me verrebbe da vomitare.
I Mursi e gli Zo’è li usano come ornamento;
io non mi metterei mai una cosa dentro il mento.
La donna Zo’è si fa abbellire
dall’urucù, rosso da morire.

I più bizzarri sono gli Yali,

quelli che allevano maiali,
proteggono con il koteka
ciò che è importante come una biblioteca.
Le loro donne sulla testa sanno portare
una borsa in modo regale.
Dai Korowai non voglio andare
perché il midollo d’albero mi farebbero mangiare.
Nel grande deserto del Kalahari
i Boscimani accendono il fuoco con le mani.
Conoscere le differenze serve ad imparare
a rispettare anche chi non ci sembra normale;
compreso il tifoso della squadra nemica
che vorrei tanto perdesse la partita!

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